Agenda

10-21 XII 2018: 1968-1978. La stagione dei movimenti, mostra di manifesti politici dall’Archivio della Fondazione Basso

1968-1978. LA STAGIONE DEI MOVIMENTI
mostra di manifesti politici dall’Archivio della Fondazione Basso

 

slider_sito

10-21 dicembre 2018
lun-ven 9h00-17h30

Fondazione Basso – via Dogana Vecchia – 5 Roma

In occasione del 50° anniversario del Sessantotto e delle celebrazioni per il 40° della scomparsa del suo fondatore, la Fondazione Lelio e Lisli Basso ha voluto proporre al pubblico un importante frammento del patrimonio iconografico conservato nel suo Archivio storico.
Ventitre manifesti murali, selezionati tra i circa duecento appartenenti al fondo “Raccolte della Fondazione Basso”, che presentano uno spaccato significativo della stagione dei movimenti inaugurata con il “biennio rosso” 1968-1969 e proseguita negli anni Settanta.
Tracce di una memoria visiva attraverso cui si può riconoscere la genealogia dei nostri tempi, pubblici e privati: un microcosmo di luoghi, temi, eventi e personaggi della storia dell’Italia repubblicana. Emergono così i luoghi del conflitto politico e sociale: la scuola, l’università, la fabbrica, la caserma, i quartieri; le principali tematizzazioni: il diritto alla salute e alla qualità della vita, il diritto alla casa, la repressione, l’antifascismo, il femminismo, l’internazionalismo. Compaiono anche alcune delle figure che hanno segnato la storia e la memoria di quella stagione: Giulio Andreotti, Mariano Rumor, Giorgio Almirante, Giangiacomo Feltrinelli, Pietro Valpreda e, a livello internazionale, Nixon, Ho Chi Minh, Mao Tse-tung.  Affiorano alcuni degli eventi e dei fenomeni chiave: dalla strategia della tensione al referendum sul divorzio, dalla guerra nel Vietnam al colpo di Stato in Cile.
È uno sguardo certamente selettivo, filtrato in primo luogo dalla rappresentazione iconografica e politica di una delle organizzazioni attiva in quegli anni e più presente nel fondo archivistico: l’Organizzazione comunista Avanguardia operaia (AO). Sorta tra l’estate e l’autunno del 1968 per iniziativa di studenti e militanti milanesi, AO si propose come l’ala operaista del movimento con l’intento di unire le lotte degli studenti e dei lavoratori per “rilanciare la politica di classe”. Per lo più concentrata nelle città industriali del Nord, fu la principale animatrice del sindacalismo diretto dei Comitati unitari di base, ma fu presente anche nelle lotte sociali delle periferie urbane. Tra il 1969 e il 1971 il gruppo superò i confini regionali e si impose come organizzazione a livello nazionale. Nelle elezioni amministrative del 1975 aderì alla lista elettorale di Democrazia Proletaria per poi confluirvi in maggioranza quando questa si trasformò in partito nel 1978.
La prevalente presenza dei manifesti di AO non esaurisce però l’orizzonte dello sguardo che si estende ad altre forme associative, partiti e organizzazioni partecipi della stagione dei movimenti: alcuni legati alla stessa AO, come i citati Comitati unitari di base, i Collettivi comunisti territoriali o la milanese Casa dello studente e del lavoratore; altri contraddistinti da una adesione unitaria più estesa, come l’alleanza elettorale di Democrazia Proletaria, i coordinamenti degli studenti, il Comitato sulla “strage di Stato”; altri ancora di diversa appartenenza e orientamento, come il PSIUP, il PSI, il Circolo La Comune di Milano, il Comitato Vietnam.
Dai manifesti si ricava la memoria iconografica di quella stagione: i richiami al Sessantotto francese, alla tradizione e ai simboli della lunga storia del movimento operaio, ma anche inedite evocazioni di una grafica di costume. Particolarmente rilevante è la ricorrente presenza della matita di Alfredo Chiappori, uno dei maggiori interpreti della contestazione politica e sociale del Sessantotto e degli anni Settanta, e in un manifesto compare anche l’illustrazione di un altro e più noto disegnatore italiano, Guido Crepax.
La stagione dei movimenti corrispose agli ultimi anni della biografia politica e intellettuale di Lelio Basso, quando il leader socialista intese costruire le basi fondamentali della sua eredità con la costituzione prima dell’Istituto per lo studio della società contemporanea (1969), poi della Fondazione Lelio e Lisli Basso (1973) e infine della Fondazione Internazionale Lelio Basso (1976): tre organismi progressivamente fusi nell’attuale Fondazione Lelio e Lisli Basso. Furono anche gli anni in cui Lelio Basso sviluppò al massimo grado la sua vocazione internazionalista a difesa dei diritti umani e sociali nel mondo con l’azione del Tribunale Russell II e la proclamazione ad Algeri della Dichiarazione del diritto dei popoli (4 luglio 1976).

Il Progetto è sostenuto dalla Regione Lazio

Share this...
Share on LinkedInShare on Google+Tweet about this on TwitterShare on TumblrEmail this to someonePrint this pagePin on Pinterest
""