“Raccontare le guerre”

Il corso affronterà la guerra in Iraq nella quale ancora non sono chiari gli schieramenti che si fronteggiano e tratterà anche le guerre che avvengono in Africa, definite con troppo superficialità guerre tribali. La domanda alla quale cercheremo di rispondere è la seguente: l’allargamento delle zone ingovernabili è un effetto della globalizzazione o il suo presupposto? Siamo alla vigilia della scomparsa dello Stato nazione e della sua trasformazione in Stato vassallo dell’Impero o del Califfato?
Il racconto delle guerre non verrà fatto solo da giornalisti. Spesso la forza e la libertà del racconto è finita lontano dagli schieramenti precostituiti, nella mano degli artisti e nella voce degli attori. Cercheremo di conoscere non solo il perché delle guerre, ma anche di imparare a raccontarle, perché nessuno si illuda di non conoscerne la tragedia.
Il corso si terrà da febbraio a giugno preferibilmente di venerdì. I giorni del mese corrispondenti a ogni lezione/seminario saranno resi noti in occasione della lezione inaugurale che sarà tenuta il venerdì 20 febbraio dal Dott. Antonio Ferrari, inviato del Corriere della Sera in Medio Oriente, nella Protomoteca del Campidoglio dalle 16 alle 20.
Incaricati delle “lectures” sono:
Marjane Satrapi fumetti sta iraniana, autrice del libro Persepolis, che a Parigi ha venduto 40.000 copie in una settimana. Remy Ourdan corrispondente di guerra. Baffour Ankomah direttore della rivista New African, quindicinale che esce a Londra. Ignacio Ramonet, direttore di Le Monde Diplomatique. David A. Klatell, direttore della Scuola di giornalismo della Columbia University. Jean Hatzfeld corrispondente di Libération nelle guerre nei Balcani, autore di un libro Rwanda, tradotto in Italia dalla Editrice Einaudi.
Joachim Mbanza direttore di La semaine africaine, settimanale che esce a Brazzaville. Un rappresentante di una TV araba. Saranno invitati alle lectures anche Robert Fisk e John Pilger

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