La Fondazione Basso intende qui riproporre un percorso già realizzato all’interno della mostra storica multimediale “Concreta utopia”. Lelio Basso e il progetto di una democrazia globale, allestita presso la Biblioteca Casanatense (21 novembre 2003 – 20 gennaio 2004), in occasione del Centenario della nascita di Lelio Basso.
L’intenzione è di riprodurre on line lo stesso itinerario organizzato per periodi storici e scandito dai volumi e dalle raccolte di periodici posseduti dalla Biblioteca.
La mostra Il filo rosso, composta di 18 pannelli, sarà quindi resa progressivamente visitabile nei prossimi mesi.Considerata da molti reazionari “sediziosa per la sua stessa natura”, la stampa è stata nel corso dei secoli uno strumento essenziale della politica democratica e della crescita dei movimenti per l’estensione a tutti dei diritti fondamentali
Nei libri e nei giornali, questi movimenti hanno trovato un’arma per lo scontro politico ma anche un mezzo per fissare e conservare nel tempo un patrimonio di idee e progetti, sempre preziosi per stimolare la riflessione e comprendere possibilità trascurate.
Lelio Basso cominciò a collezionare opere classiche e giornali della tradizione democratica e socialista fin da giovane, con interesse di storico e passione di bibliofilo. Alla salvaguardia e all’arricchimento della sua biblioteca dedicò grande attenzione anche in momenti difficili, come negli anni della resistenza. Diversamente dai fedeli dell’ortodossia leninista, era convinto che non si dovesse operare una rigida separazione tra i testi sacri di alcuni autori e altri da scartare o da combattere, ma che la storia del movimento operaio e democratico fosse tutta attraversata da un “filo rosso” meritevole di essere ripensato nella sua interezza, incluse le correnti minoritarie spesso dense di idee nuove. Dopo la morte di Basso, la Fondazione che porta il suo nome e quello della moglie Lisli ha continuato l’opera di raccolta nello stesso spirito, aperto anche a testi e autori di tradizioni differenti per ricostruire la battaglia delle idee nella sua fecondità. La Biblioteca Basso contiene documenti unici, dai primi giornali pubblicati nel ‘600 ai manoscritti di Marat, dalle tessere della Prima Internazionale alla stampa dei movimenti degli anni ’60 e ’70 del Novecento, e può accompagnarci in un viaggio appassionante in una storia spesso dimenticata.
L’intenzione è di riprodurre on line lo stesso itinerario organizzato per periodi storici e scandito dai volumi e dalle raccolte di periodici posseduti dalla Biblioteca.
La mostra Il filo rosso, composta di 18 pannelli, sarà quindi resa progressivamente visitabile nei prossimi mesi.Considerata da molti reazionari “sediziosa per la sua stessa natura”, la stampa è stata nel corso dei secoli uno strumento essenziale della politica democratica e della crescita dei movimenti per l’estensione a tutti dei diritti fondamentali
Nei libri e nei giornali, questi movimenti hanno trovato un’arma per lo scontro politico ma anche un mezzo per fissare e conservare nel tempo un patrimonio di idee e progetti, sempre preziosi per stimolare la riflessione e comprendere possibilità trascurate.
Lelio Basso cominciò a collezionare opere classiche e giornali della tradizione democratica e socialista fin da giovane, con interesse di storico e passione di bibliofilo. Alla salvaguardia e all’arricchimento della sua biblioteca dedicò grande attenzione anche in momenti difficili, come negli anni della resistenza. Diversamente dai fedeli dell’ortodossia leninista, era convinto che non si dovesse operare una rigida separazione tra i testi sacri di alcuni autori e altri da scartare o da combattere, ma che la storia del movimento operaio e democratico fosse tutta attraversata da un “filo rosso” meritevole di essere ripensato nella sua interezza, incluse le correnti minoritarie spesso dense di idee nuove. Dopo la morte di Basso, la Fondazione che porta il suo nome e quello della moglie Lisli ha continuato l’opera di raccolta nello stesso spirito, aperto anche a testi e autori di tradizioni differenti per ricostruire la battaglia delle idee nella sua fecondità. La Biblioteca Basso contiene documenti unici, dai primi giornali pubblicati nel ‘600 ai manoscritti di Marat, dalle tessere della Prima Internazionale alla stampa dei movimenti degli anni ’60 e ’70 del Novecento, e può accompagnarci in un viaggio appassionante in una storia spesso dimenticata.