Un ricordo di Louis Joinet
Louis Joinet ci ha lasciati domenica 22 settembre 2019 all’età di 85 anni . Aveva deciso di interrompere le cure e di andarsene liberamente circondato dall’amore dei suoi cari e dei suoi amici. Ha raggiunto la moglie Germaine e la piccola Juliette.
Non si può trovare modo più diretto e riassuntivo per comunicare la morte di Louis Joinet delle parole scelte dalla sua famiglia. E non sarà certo difficile incontrare lungo i giorni – in rete e nei luoghi reali del mondo dove negli ultimi 50-60 anni ci sono state lotte per la giustizia, contro l’impunità, per l’autodeterminazione e la dignità dei popoli – testimonianze e documentazione del contributo di intelligenza, passione, concretezza operativa di Louis Joinet.
Qui lo vogliamo ricordare per la fortuna di averlo avuto nello stesso tempo come grande amico e come uno dei “fondatori” della storia internazionale della Fondazione: dal Tribunale Russell sull’America Latina, alla Dichiarazione di Algeri, al Tribunale Permanente dei Popoli, la sua presenza era garanzia non solo di lucidità e chiarezza intellettuale, ma di una originalità dettata dal bisogno di tradurre la rigidità del diritto a misura della urgenza e della gravità delle violazioni di cui non accettare mai l’impunità.
Anche quando la intensità e l’impatto concreto di questo stile di pensiero e di presenza nelle situazioni più critiche lo ha portato a ruoli istituzionali non compatibili con una sua attività diretta nel Tribunale, il suo contributo di pensiero non si è mai interrotto.
È impossibile ricordare Louis con tristezza: è bello poterlo ringraziare per essere stati arricchiti della sua libertà, della sua fantasia, della sua capacità di accoglienza dell’altro e del diverso, ma con la stessa semplicità e normalità con cui, lui che è stato magistrato ed esperto riconosciuto ai più alti livelli, è stato sulle strade dei clown sans frontières.