Ricordando Linda
Ricordando Linda
di José de Souza Martins**
Presentazione dell’edizione brasiliana del volume “Linda Bimbi: una vita, tante storie”
Questo libro ci racconta la storia di Linda Bimbi, una religiosa italiana che si legò profondamente al Brasile come educatrice, innovatrice dell’educazione e attivista dei diritti umani. Per il suo lavoro di educatrice fu perseguitata politicamente dalla dittatura militare. Minacciata, dovette fuggire dal Brasile, proprio in un momento fra l’altro in cui la sua comunità entrava in un rapporto critico con i poteri della Chiesa. Con il suo gruppo visse un doppio esilio, nonostante tutte abbiano mantenuto i voti e siano rimaste unite come comunità di fede inverata, ormai libere dalla dominazione della gerarchia che era entrata in collisione con la loro religiosità profonda e concreta.
In Europa Linda Bimbi divenne il braccio destro di Lelio Basso, un politico italiano di sinistra che aveva fondato il Movimento di Unità Proletaria, diventato poi Partito Socialista di Unità Proletaria. Il lavoro di Linda insieme a Basso si svolse in un periodo particolarmente acuto della repressione politica in America Latina. Insieme costituirono il nucleo di quella che diventò in Europa la grande resistenza contro le dittature latinoamericane, sia attraverso il Tribunale Russell II, che poi con il Tribunale Permanente dei Popoli.
Linda si dedicò in modo particolarmente intenso alla segreteria generale della Fondazione Lelio Basso per il Diritto e la Liberazione dei Popoli a Via della Dogana Vecchia a Roma, i cui uffici diventarono la meta preferita dai perseguitati del mondo in cerca di mediazioni e contatti per una visione liberatrice che Linda impersonò per quasi mezzo secolo. Mediazioni che aprirono spazi ai nuovi soggetti di diritto che stavano nascendo in ogni luogo, tra le crepe di un sistema iniquo di sfruttamento e di potere.
Nelle sessioni di questi tribunali, sottoposti ad esame e giudizio furono riportati in maniera documentale i crimini politici commessi dai regimi autoritari con la violenza politica, la tortura e gli assassinii. E’ lì che nacque la campagna internazionale a favore dell’amnistia politica in Brasile. Linda Bimbi fu al centro di queste attività, come grande e competente animatrice ed organizzatrice, anche se ritirata nella modestia di un’invisibilità evangelica che rende ancora più importante il suo ruolo storico nel mondo contemporaneo. Linda riunì grandi nomi della lotta per i diritti umani e per i diritti dei popoli attorno alle emergenze in tutto il mondo, in America latina come in Africa ed in Asia.
Il Brasile è al centro della biografia di Linda in molte e significative maniere. Linda fa parte di quegli esseri umani ammirevoli che hanno acquistato la cittadinanza brasiliana non per decreto o per riconoscimento formale, che non ebbe mai, ma per scelta di coloro cui in questo paese è mancata la voce per reclamare i propri diritti in quei contesti in cui l’opinione dei semplici, di quelli che hanno meno, non arriva e non è ascoltata. Linda è stata questa voce, quella di un’officiante della liturgia della speranza al tavolo ecumenico della comunione che riunisce i diversi, quelli che hanno fame e sete di giustizia.
Questo libro ci racconta la sua storia che è, in diverse maniere, la storia di cosa significa essere di sinistra nella Chiesa ed essere religioso nella politica. Nella doppia e creativa marginalità di mondi che reciprocamente si rivelano e si educano l’un l’altro, nella biografia di coloro che portano il peso di una doppia condizione dell’essere. Con la finezza dell’artigianato della sua fede e della sua azione, Linda Bimbi ha tessuto la trama soave che unisce dove i poteri separano.
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“Linda rimarrà nella nostra memoria come il sereno custode della libertà e dei diritti dei semplici, degli umiliati e degli offesi. Custode del senso profondo della convinzione che nulla può vincere la speranza, che la vita è fatta di bei lasciti, il maggiore dei quali è non perdersi d’animo di fronte all’abisso, non indietreggiare davanti alle avversità, non temere i poteri, piccoli o grandi che siano. Linda rimarrà sempre nel nostro cuore, come una sorella che ci accompagna lungo il cammino. Continuerà a illuminare la nostra strada in mezzo alle avversità, ad esser la nostra bussola, a indicarci la direzione, a darci ispirazione, a sfidarci, soave e serena stella la cui luce ci guida e ci parla del grande mistero dell’indicibile” (*)
(*) L’11 di agosto del 2016, mentre la versione brasiliana di questo libro veniva completata, Linda Bimbi, Sorella Raffaella, si addormentò “nel conforto del Signore della Storia”, come disse il professor José de Souza Martins nel suo messaggio di cordoglio.
(**) José De Souza Martins, Sociólogo, membro do conselho superior da Fapesp (Fundaçao de Amparo à Pesquisa do Estado de Sao Paulo) e da Academia Paulista de Letras