[VIDEO] 26-X-2017: A quali condizioni l’integrazione differenziata può rilanciare l’Unione europea?
A quali condizioni l’integrazione differenziata può rilanciare l’Unione europea?Roma, 26 ottobre 2017
Sala Conferenze della Fondazione Basso
L’integrazione differenziata è una delle caratteristiche della costruzione istituzionale dell’Unione europea, basti pensare all’Eurozona o all’Area Schengen: nel primo caso si è in presenza di un nucleo omogeneo di Stati membri, previsto dagli stessi Trattati (cfr. artt.136-138 TFUE “Disposizioni specifiche agli Stati membri la cui moneta è l’euro”) per attuare progressivamente uno degli obiettivi dell’Unione (cfr. art.3 c.4 TUE “L’Unione istituisce un’unione economica e monetaria la cui moneta è l’euro”); nel secondo caso si è in presenza di un accordo sorto all’esterno del diritto dell’Unione, ma progettato fin dall’origine per una futura incorporazione nell’ acquis comunitario, che infatti è avvenuta con il Trattato di Amsterdam.
Diverso appare il caso delle cooperazioni rafforzate, che consentono a coalizioni non necessariamente omogenee di Stati membri di cooperare più strettamente e di adottare atti legislativi: queste – come pure i Protocolli allegati ai Trattati che prevedono opt-out per singoli Stati – sembrerebbero piuttosto rispondere ad una integrazione “a geometria variabile” per consentire la convivenza all’interno dell’Unione di Paesi con interessi nazionali non coincidenti.
La conferenza si pone l’obiettivo di rispondere alla domanda: Come fare in modo che le integrazioni differenziate esistenti favoriscano l’obbiettivo di “un’unione sempre più stretta”? (art.1 TUE) Anche in vista della Brexit, tutti gli strumenti di integrazione differenziata potrebbero essere utilmente considerati nell’ottica di favorire l’aggregazione di omogenee formazioni di Stati membri votate a un percorso verso un’Unione capace di gestire in modo democratico ed efficace la governance economica, quanto meno dell’Eurozona, i flussi migratori, la sicurezza dei suoi cittadini e il contrasto al terrorismo. In particolare la Conferenza si focalizzerà sulle seguenti aree:
- L’integrazione differenziata nella governance economica: L’ Eurozona: il MES, il Fiscal Compact, l’unione bancaria, la riforma del bilancio;
- L’integrazione differenziata nello Spazio europeo di libertà, sicurezza e giustizia: l’area Schengen, la politica comune in materia di asilo e di immigrazione, il Procuratore europeo;
- La sinergia fra sicurezza interna ed esterna: la Guardia di frontiera e costiera, Eunavfor, lotta al cybercrime e al terrorismo internazionale.
Programma della Conferenza
10:15 Saluti
Elena Paciotti, Presidente Fondazione Basso
10:30 – 12:30 I sessione
L’integrazione differenziata nella governance economica
Relatori
Giuliano Amato, Giudice della Corte costituzionale
Sergio Fabbrini, Docente di scienze politiche e relazioni internazionali, LUISS, Roma
Paolo de Ioanna, Consigliere di Stato
Enzo Moavero Milanesi, Docente di diritto dell’Unione Europea, LUISS, Roma
Buffet
14:00 – 16:00 II sessione
L’integrazione differenziata nello Spazio europeo di libertà, sicurezza e giustizia
Relatori
Rocco Cangelosi, Ambasciatore, consigliere di Stato
Ezio Perillo, Giudice del Tribunale dell’Unione europea
Lucia Serena Rossi, Docente di Diritto dell’Unione europea, Università di Bologna
Lorenzo Salazar, Sostituto Procuratore generale a Napoli
Coffee break
16:30 – 18:30 III sessione
La sinergia fra sicurezza interna ed esterna
Relatori
Emilio De Capitani, Visiting professor Università Queen Mary, London
Mario Savino, Docente di diritto amministrativo, Università della Tuscia
Francesco Strazzari, Docente di Scienza politica, Università S. Anna, Pisa
Giuseppe Buccino Grimaldi, Direttore Generale per l’integrazione europea MAECI