[PDF] Accoglienza ed inclusione di richiedenti asilo, rifugiati e migranti in Italia
Accoglienza ed inclusione di richiedenti asilo, rifugiati e migranti in Italia. Sfide e dinamiche evolutive
A cura di: Giulia Galera, Ilana Gotz, Sara Franch
Prefazione
Il 6 giugno 1966, parlando agli studenti dell’Università di Città del Capo in Sudafrica, Robert Francis Kennedy disse: “Pochi sono grandi abbastanza da poter cambiare il corso della storia. Ma ciascuno di noi può cambiare una piccola parte delle cose, e con la somma di tutte quelle azioni verrà scritta la storia di questa generazione.”
Quando ci siamo trovati nella prestigiosa sede dell’Università Cattolica a Milano nell’ot- tobre 2019 per discutere del sistema di accoglienza di migranti, rifugiati e richiedenti asilo in Italia, gettando le basi non solo di questa pubblicazione, ma anche del lavoro che stava- mo iniziando, nessuno di noi immaginava quello che di lì a pochi mesi avremmo vissuto. Oggi il mondo sta affrontando il secondo anno di pandemia da Covid 19, che da quando è scoppiata sta lasciando dietro di sé molte morti e tanta incertezza sia economica che so- ciale. Portando avanti gli ideali di Robert Kennedy, che nel corso della sua breve vita aveva affrontato grandi dolori sia pubblici che privati, abbiamo raccolto la sfida di questi tempi impegnandoci per sostenere le comunità, in particolare quelle di Firenze, dove abbiamo la nostra sede, e quella di Milano, dove operiamo da anni, per rendere più incisivo il nostro progetto di inclusione socio lavorativa di rifugiati, richiedenti asilo e persone in stato di vulnerabilità.
“Bobby’s Dream” nasce dal desiderio di aiutare chi si trova a dover abbandonare la pro- pria casa, la propria nazione, i propri affetti a causa di guerre, carestie, mutazioni clima- tiche, corruzione ed in generale per cercare di migliorare la propria vita e iniziare un per- corso di autonomia verso un futuro migliore. Per questo abbiamo deciso di unire le forze di ONG, cooperative, università, centri di ricerca, aziende per lavorare in circuiti virtuosi, molti dei quali sono raccontati nella presente pubblicazione, e per strutturare un’ipotesi di percorso che, partendo dalla formazione mirata – sia linguistica, che professionale – ga- rantisca l’inserimento in realtà aziendali disposte ad investire su queste persone. A queste aziende offriremo corsi ed incontri sulla sostenibilità ed i diritti umani, coinvolgendole nelle nostre attività, stimolando la crescita dei propri dipendenti e l’interazione con altre realtà che condividono il medesimo spirito di crescita umana e professionale. Realizzare il sogno di Robert Kennedy di un mondo più giusto, cambiando una piccola porzione di storia è necessario oggi più che mai.
Desidero ringraziare in queste poche righe Donato Tramuto, nostro Vice Presidente, che attraverso la sua Tramuto Foundation e Health eVillages ormai da anni sostiene le attività del Robert F. Kennedy Human Rights Italia e in particolare questo progetto. È stato proprio Donato a lanciare negli Stati Uniti “Workplace Dignity”, un progetto teso a sensibilizzare le aziende sulle differenze culturali e a promuovere ambienti lavorativi in- clusivi e sostenibili. Questo progetto sarà presto anche in Italia, dove sarà raccontato agli studenti del corso di laurea triennale in Management per la Sostenibilità della Facoltà di Economia e Giurisprudenza dell’Università Cattolica di Piacenza, di cui siamo partner: ai trenta studenti di questo primo anno di corso offriremo anche di veder nascere, seguire e contribuire alla crescita di “Bobby’s Dream” perché per la sua realizzazione c’è bisogno di manager capaci, sensibili e orientati ad affermare la sostenibilità a tutti i livelli, come sancito dai 17 obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
Quando abbiamo pensato di realizzare la presente pubblicazione, ormai più di un anno fa, siamo stati spinti dal desiderio di raccontare nei diversi ambiti in cui operiamo, ai nostri stakeholders e ai policy makers le realtà che animano la seconda accoglienza di rifugiati e richiedenti asilo nel nostro Paese, molte delle quali rappresentano vere e proprie sfide imprenditoriali vinte in nome della creatività, dell’autonomia e della sostenibilità. Realtà che vanno raccontate, incoraggiate e sostenute. Ringrazio tutte le organizzazioni ed ogni singola persona che ha contribuito con la sua esperienza umana e lavorativa a questo pro- getto, che è il frutto di un lavoro collettivo, di un’indagine e raccolta di buone pratiche di cui, come vedrete, il nostro Paese è ricco.
Stefano Lucchini