Mobilitazione per il rispetto degli obblighi di garanzia dei diritti umani e di tutela dei suoi difensori
Mobilitazione per il rispetto degli obblighi di garanzia dei diritti umani e di tutela dei suoi difensori
L’Italia è tenuta a rispettare e assicurare l’attuazione della Dichiarazione sui Difensori dei Diritti Umani, adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite con risoluzione 53/144 e l’8 marzo 1999 e volta a legittimare e garantire coloro che operano in modo pacifico per la difesa dei diritti umani.
La Dichiarazione definisce difensori dei diritti umani chi «lavora a livello individuale o insieme ad altri, per promuovere e proteggere i diritti umani, in modo nonviolento. Chi si oppone a regimi dittatoriali chi lotta contro le discriminazioni e le ingiustizie, chi documenta abusi sui diritti umani, chi difende l’ambiente”.
Inoltre, in quanto membro dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE), l’Italia è tenuta a rispettare e applicare le linee guida OSCE/ODIHR per i difensori dei diritti umani. Tali linee-guida, in particolare, invitano le istituzioni statuali e i pubblici funzionari ad evitare di essere coinvolti in campagne di diffamazione, delegittimazione o stigmatizzazione dei difensori dei diritti umani e del loro lavoro. Essi dovrebbero “intraprendere iniziative per contrastare tali campagne di stigmatizzazione dei difensori anche da parte di terzi”. Inoltre, i governi e le istituzioni statuali ad ogni livello hanno il dovere di “condannare pubblicamente queste manifestazioni ed ogni attacco ai difensori dei diritti umani”.
Va anche ricordato che l’Italia ha qualificato la sua candidatura per il triennio 2019-2021 al Consiglio ONU per i Diritti umani con l’impegno a sostenere i difensori di tali diritti come parte integrante della politica relativa a tali diritti. Ciononostante, più volte il nostro Paese è stato al centro dell’attenzione e della preoccupazione degli organismi internazionali di tutela dei diritti e dei difensori dei diritti, quali il Commissario per i diritti umani e altri organi del Consiglio D’Europa, nonché i relatori speciali ONU sui Difensori dei diritti umani e dei diritti dei migranti.
Lo scorso anno l’OSCE ha svolto una missione in Italia per valutare la situazione dei difensori dei diritti umani e per formulare una serie di proposte e raccomandazioni alle autorità competenti. Il rapporto a seguito della missione contiene una serie di raccomandazioni utili che possono rappresentare una importante base di lavoro comune e collettivo.
Un altro importante sviluppo in materia riguarda la tutela dei difensori dell’ambiente: a fine ottobre le parti contraenti della Convenzione di Aaarhus sulla democrazia ambientale del 25 giugno 1998 hanno approvato l’istituzione di un meccanismo di protezione dei difensori dell’ambiente, che prevede la creazione della figura di uno Special Rapporteur abilitato ad accogliere segnalazioni o denunce di casi di criminalizzazione dei difensori dell’ambiente e a intervenire presso le autorità dello stato membro in questione.
Va infine evidenziato che il nostro Paese, dopo ben 28 anni e nonostante il susseguirsi di governi e maggioranze di diverso orientamento, non ha finora provveduto a dare attuazione alla risoluzione 48/134 del 1993 dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite. E ciò malgrado l’Italia sia stata più volte sollecitata a livello internazionale a istituire una Autorità Nazionale Indipendente per la promozione e protezione dei Difensori dei Diritti Umani e che un formale impegno in tal senso sia stato ripetutamente preso, anche in occasione della sua candidatura al Consiglio diritti umani attualmente in carica.
Appare urgente e indilazionabile che a tali perduranti omissioni si ponga rimedio e che sia predisposto un serio programma nazionale per la protezione dei diritti umani e per la tutela dei difensori di essi, che individui gli strumenti necessari per assicurare trasparenza e responsabilizzazione delle autorità competenti all’applicazione della Convenzione ONU sui Difensori dei Diritti Umani e delle linee guida OSCE.
Per essere credibile e aperto alle dinamiche sociali, dopo anni di inerzia istituzionale, tale programma deve prevedere la partecipazione attiva di significative articolazioni ed espressioni della società civile.
Questo documento è sottoscritto da reti, organizzazioni e associazioni, che da tempo lavorano sui temi della difesa dei diritti umani e della tutela del diritto al dissenso pacifico e che hanno seguito e seguono con crescente preoccupazione i tanti casi di violazione che avvengono, nel mondo, in Europa, e anche nel nostro Paese. Ci riferiamo, in particolare, al ricorso diffuso a querele intimidatorie contro associazioni, movimenti, giornalisti e singole persone impegnate per la difesa dei diritti umani, alla repressione del dissenso e delle pratiche di solidarietà con i migranti, di difesa dell’ambiente e del territorio e dell’esercizio delle libertà e prerogative sindacali, alla delegittimazione del ruolo degli avvocati difensori.
Per queste ragioni le sottoscritte organizzazioni si convocano in una prima riunione, aperta alle adesioni di altre organizzazioni democratiche e della società civile impegnate sullo stesso fronte, per approfondire e avviare il confronto su possibili iniziative comuni, consapevoli che tale impegno per avere senso, concretezza ed efficacia dovrà essere impostato su un percorso aperto, partecipato e trasparente con tutti coloro che nel nostro paese condividono tali preoccupazioni.
Le indicazioni di lavoro, da discutere in tale riunione, possono individuarsi:
– nel coordinamento del monitoraggio di casi di repressione aggressione, intimidazione dei difensori dei diritti umani, criminalizzazione del diritto al dissenso pacifico, con prioritario impegno sui difensori dell’ambiente e dei diritti dei migranti, dei diritti sindacali e dei lavoratori;
– nell’organizzazione di un servizio di supporto legale in loro favore;
– nella facilitazione delle relazioni e dei contatti con le istanze internazionali di tutela dei diritti umani, tra cui i Relatori speciali ONU, l’OSCE, la FRA e la Commissaria per i diritti umani del Consiglio d’Europa.
Maria Luisa Boccia, Centro Riforma dello Stato
Donato Cardigliano, Alessandra Cecchi, Associazione Bianca Guidetti Serra
Italo di Sabato, Osservatorio Repressione
Franco Ippolito, Fondazione Basso
Francesco Martone, Rete In Difesa Di, per i diritti umani e chi li difende
Livio Pepino, Volere la Luna