“Vivere la democrazia, costruire la sfera pubblica”
una scuola per la buona politica
2018
Letture politiche del primo Novecento
(dai classici ai classici)
- Bando e domanda d’iscrizione (entro il
20 dicembre 2017, prorogato al 10 gennaio)
Riprendiamo anche per questa edizione la scelta di proporre letture di oggi dei classici di ieri. La selezione di quest’anno ruota attorno alla svolta epocale rappresentata dalla prima guerra mondiale per l’identità dell’Europa e l’egemonia stessa, allora apparentemente consolidata, del pensiero occidentale. Con il progredire delle ricerche storiche (anche per l’occasione del centenario) la frattura della prima guerra mondiale appare decisiva (ben più della seconda) per comprendere l’intero Novecento, sia nei suoi aspetti strettamente politici – i confini (infra e extra europei), le rivoluzioni, i totalitarismi – che per quelli economico sociali (la ‘grande trasformazione’).
I classici – Weber, Lukàcs, Gramsci, Simmel, Bloch, Dewey – che hanno vissuto e interpretato (in Europa e negli Usa) le drammatiche fratture della prima guerra mondiale, della crisi dell’Europa e del suo pensiero, degli anni Venti e Trenta del secolo scorso (segnati da populismi, xenofobie, razzismi poi sfociati nelle tragedie del nazismo e dei totalitarismi) possono offrirci fonti preziose per il “pensiero” necessario a fronteggiare l’“interregno” nel quale oggi siamo immersi. La fenomenologia del presente ha caratteri inediti ma anche antichi, che reclamano un’attrezzatura concettuale in grado di interpretare in termini storico-strutturali il passaggio d’epoca in corso. D’altro canto, l’interazione teoria/storia ci consente di far funzionare la teoria in due sensi: come quadro sintetico di ciò che possiamo ritenere di sapere e come guida a ciò che abbiamo bisogno di sapere.
Siamo convinti che la sola relazione vitale e feconda con i classici è quella che parte da noi stessi: dai problemi e dalle sfide della contemporaneità. I peggiori nemici dei classici, ha scritto una volta uno storico del pensiero antico, sono proprio coloro che ne enfatizzano la perennità. “Classici” sono quei testi che ci chiamano in causa, che ci interpellano non solo genealogicamente ma prospetticamente, non solo in rapporto alla nostra origine ma nel nostro presente e nella prospettiva del futuro. Il rapporto dei classici con noi non ha luogo, dunque, nei termini dell’“attualità”: essi ci vengono incontro, come una memoria del futuro, ogni volta che ci interroghiamo criticamente sull’“oggi”, sul tempo in cui ci accade di vivere e operare. Un classico, ha osservato Italo Calvino, relega l’attualità a rumore di fondo, ma è anche ciò che persiste come rumore di fondo quando l’attualità la fa da padrona. Ma vi è di più. Il richiamo ai classici ha sempre svolto una funzione decisiva nelle fasi storiche di crisi e di passaggio come quella in cui ci troviamo immersi. Si tratta oggi di assumerli non come “autorità” ma come “testimoni”: non come emblemi di un orizzonte statico, di un complesso predeterminato di dottrine, ma come indicatori di una pluralità conflittuale, di una dinamica in costante metamorfosi.
Programma
Giacomo Marramao e Massimo Paci leggono
Max Weber: Il disincanto e la razionalizzazione capitalistica. A partire da “Economia e società”
Coordina: Chiara Giorgi
Giovedì 18 gennaio 2018, ore 14,30 -19,00
Stefano Petrucciani e Vittoria Franco leggono
Gyorgy Lukàcs: Reificazione, alienazione e dialettica capitalistica. A partire da “Storia e coscienza di classe”
Coordina: Laura Pennacchi
Giovedì 15 febbraio 2018, ore 14,30 -19,00
Michele Filippini e Paolo Capuzzo leggono
Antonio Gramsci: L’irruzione delle masse: meccanismi sociali e ordine politico per una nuova teoria rivoluzionaria. A partire da “Alcuni temi della quistione meridionale” e dai “Quaderni dal carcere”.
Coordina: Giancarlo Monina
Giovedì 22 marzo 2018, ore 14,30 -19,00
Gabriella Turnaturi e Alessandro Cavalli leggono
Georg Simmel: L’esperienza della modernità: l’affermazione dell’economia monetaria e lo sviluppo delle metropoli danno vita ad una nuova soggettività. A partire da “La filosofia del Denaro” e “La metropoli e la vita dello spirito”
Coordina: Gabriella Bonacchi
Giovedì 19 aprile 2018, ore 14,30 -19,00
Remo Bodei e Laura Boella leggono
Ernst Bloch: Novecento non-contemporaneo: il passato che non passa alla prova del nazismo (e della modernità capitalista globale). A partire da “Eredità di questo tempo”
Coordina: Catia Papa
Giovedì 17 maggio 2018, ore 14,30 -19,00
Nadia Urbinati e Mariuccia Salvati leggono
John Dewey: La costruzione di riforme radicali. A partire da “Liberalismo e azione sociale”
Coordina: Elena Granaglia
Giovedì 14 giugno 2018, ore 14,30 -19,00