24-V-2023, 17h00: presentazione volume “Dai droni alle armi autonome. Lasciare l’apocalisse alle macchine?”
24 maggio 2023, 17:00
Sala conferenze Fondazione Basso
L’incontro sarà trasmesso anche in streaming https://us02web.zoom.us/j/83698043760
CRS e Fondazione Basso invitano alla presentazione del volume
Dai droni alle armi autonome. Lasciare l’apocalisse alle macchine?
a cura di Francesca Farruggia
ne discutono
Francesca Farruggia, Giovanni Giannoli, Diego Latella, Maurizio Simoncelli, Guglielmo Tamburrini
coordinano Giulio De Petra e Franco Ippolito
Il volume è pubblicato sulla piattaforma Open Access di Franco Angeli, ed è liberamente accessibile a questo link.
Il volume affronta la questione delle armi semi-autonome (droni) e autonome (i cosiddetti robot-killer) ai quali il CRS ha già dedicato un seminario nel novembre 2020.
Numerosi miti ed episodi storici alludono alla possibilità di affidare in tutto o in parte le attività di combattimento alle macchine: anticipazioni simboliche dell’Intelligenza Artificiale che, applicata alla guerra, sta ispirando la ricerca, lo sviluppo e la futura operatività delle armi letali autonome (LAWS). Protagoniste del processo sono le principali potenze mondiali: Stati Uniti, Cina, Russia e alcuni Stati europei. A questo gruppo di testa potrebbero unirsi vari Paesi in via di industrializzazione, efficienti fornitori di droni, come la Turchia e l’Iran, nel conflitto russo-ucraino. Anche attori non statali, come alcune formazioni terroristiche e criminali, hanno già iniziato a utilizzare velivoli senza pilota.
Promuovere il consenso sull’illegalità delle armi letali autonome non è mai stato così importante. La retorica dell’intelligenza artificiale ‘etica’, da questo punto di vista, rischia di essere un pericoloso strumento ideologico che può essere sfruttato affinché applicazioni nefaste dell’intelligenza artificiale – di cui le armi letali autonome sono un paradigma – possano essere implementate in uno spazio giuridico vuoto e in un contesto di inconsapevole accettazione sociale.
Tanto più in un contesto, quello della guerra tra Russia e Ucraina, in cui alla proliferazione di armi tecnologicamente sempre più sofisticate, si accompagna un costo intollerabile di morti tra i civili e tra i soldati di entrambi gli schieramenti, per nulla ‘risparmiati’ dall’uso di droni e altre armi intelligenti.
In alternativa all’incombente proliferazione di queste macchine da guerra, due sono le possibili soluzioni. La prima è rappresentata dalla società civile, nella duplice articolazione delle prese di posizione della comunità scientifica internazionale e della mobilitazione dell’opinione pubblica; la seconda dagli accordi internazionali per il controllo delle armi semi-autonome e per la prevenzione e il divieto delle armi letali autonome.