14-I-2019, 16h00: presentazione videoinchiesta vincitrice del Premio Morrione 2018 “Doppia Ipocrisia”
14 gennaio 2019 – ore 16
Fondazione Basso – Via della Dogana Vecchia, 5 – Roma
presentazione della videoinchiesta vincitrice del Premio Morrione 2018
Doppia Ipocrisia
Interverranno
Paolo Mondani, tutor della videoinchiesta per il Premio Morrione
Chiara Cruciati, Il manifesto, caporedattrice dell’agenzia di informazione Nena News
Maurizio Torrealta, Direttore della Scuola di giornalismo Lelio Basso
Franco Ippolito, Presidente della Fondazione Lelio e Lisli Basso
Saranno presenti gli autori Madi Ferrucci, Flavia Grossi, Roberto Persia
Doppia Ipocrisia (20′, ITA 2018) di Madi Ferrucci, Flavia Grossi, Roberto Persia. Con la collaborazione di Eleonora Savona. Immagini di Giovanni Culmone.
Dicembre 2017, un’inchiesta del New York Times rivela che le bombe sganciate dall’Arabia Saudita contro la popolazione civile dello Yemen nel bombardamento dell’ottobre 2016 provengono dalla fabbrica sarda RWM. L’indagine tuttavia non approfondisce fino in fondo l’intreccio internazionale delle responsabilità. In questo lavoro abbiamo ricostruito i rapporti di RWM con la casa madre tedesca Rheinmetall, che attraverso le sue filiali all’estero esporta armi in Arabia Saudita, eludendo la legislazione nazionale. Questa triangolazione vede anche la complicità di aziende anglo-americane: documenti riservati dimostrano la loro mediazione negli accordi diretti tra il governo italiano e quello saudita. Per raccontarlo abbiamo viaggiato in Sardegna, Toscana e Germania, abbiamo trovato operatori portuali disposti a parlare e abbiamo partecipato al consiglio di amministrazione dell’azienda tedesca acquistando un’azione. L’esportazione di bombe da parte di RWM viola la legislazione italiana, in particolare la legge 185 del 1990 art.1 comma 6, che vieta il commercio di armi verso paesi in stato di conflitto i cui governi sono responsabili di violazioni dei diritti umani. Nel caso dell’Arabia Saudita queste violazioni sono state accertate dall’Alto commissariato dell’ONU per i diritti umani in un Report del 2016 e più volte il Parlamento europeo ha votato l’interruzione dell’esportazione di armi verso questo paese. Ciononostante l’Italia continua a concedere autorizzazioni, l’ultima commessa risale al 2018.